Cortisone: cos’è e a cosa serve
Cos’è il cortisone? In quali casi si usa? Quali problemi può provocare e perché è importante seguire le indicazioni mediche per la sospensione della terapia?
Surreni
Il cortisolo è un ormone prodotto dall’organismo ed è molto importante per la sopravvivenza. Viene prodotto dalle ghiandole surrenali ed è sottoposto a una regolazione molto precisa.
I surreni sono due ghiandole poste sopra ai reni. La loro presenza è vitale: senza almeno un surrene non si può vivere. Si strutturano in una zona corticale e una zona midollare. La zona midollare fa parte del sistema nervoso autonomo, è letteralmente una parte del sistema nervoso, secerne adrenalina e noradrenalina. Queste due sostanze sono responsabili della risposta “lotta o fuga”, determinando aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, broncodilatazione, vasocostrizione periferica e negli organi interni, vasodilatazione nei muscoli, glicogenolisi e lipolisi (ovvero vengono mobilizzati i depositi di glicogeno e di grassi per produrre più energia), dilatazione delle pupille.
La zona corticale del surrene invece produce gli ormoni steroidei, che sono il cortisolo, l’aldosterone e gli androgeni. Questi ormoni derivano tutti da una serie di modifiche del colesterolo. Queste modifiche sono molto complesse e coinvolgono molti enzimi.
Semplificando, dal colesterolo si ottiene pregnenolone, che è il precursore di tutti gli ormoni. Dal pregnenolone si otterranno due ormoni: il progesterone e il deidroepindrosterone. Quest’ultimo è il precursore dell’estradiolo; dal progesterone invece si otterranno aldosterone, cortisolo, testosterone.
Cortisolo
Ci focalizziamo ora sul cortisolo. La regolazione della sua produzione coinvolge l’ACTH, ovvero l’ormone adrenocorticotropo, prodotto dall’ipofisi (ghiandola posta nella scatola cranica) sotto stimolo di un altro ormone, il CRH, prodotto dall’ipotalamo. Vediamo quindi come la regolazione del cortisolo sia molto complessa: diversi fattori stressogeni stimolano l’ipotalamo a produrre CRH, si avrà quindi una produzione maggiore di ACTH che stimolerà la produzione di cortisolo. Questo, a sua volta, con un meccanismo di feedback negativo andrà a inibire la produzione di ACTH, per evitare che la produzione di cortisolo diventi eccessiva rispetto alle necessità dell’organismo.
La quantità di cortisolo prodotta, inoltre, segue un ritmo circadiano: è più elevata al mattino presto e si riduce alla sera.
A che cosa serve quindi produrre cortisolo? È un ormone rilasciato per fare fronte a degli stress: si può comprendere la sua azione provando a immaginare che cosa serva all’organismo in caso di stress e di risposta “attacco o fuga”. Se c’è bisogno di fuggire o di attaccare qualcuno, la prima cosa che serve è energia per far funzionare i muscoli. Ecco quindi la prima azione del cortisolo: aumentare la glicemia mobilizzando il glicogeno presente nel fegato, aumentando l’azione del glucagone (ormone del pancreas che fa aumentare la glicemia) e riducendo l’azione dell’insulina. Favorisce in linea generale anche la mobilizzazione dei depositi grassi e il loro utilizzo a scopo energetico, con l’eccezione di volto, spalle e dorso dove causa un accumulo di lipidi. Lo stesso vale per le proteine: invece di essere utilizzate per costruire e riparare i tessuti, vengono sfruttate per produrre energia. Di questo, nel lungo periodo, possono risentire i muscoli. Un’altra azione, in combinazione con adrenalina e noradrenalina, è l’aumento della gittata cardiaca, ovvero della quantità di sangue pompata dal cuore in un minuto.
Un’azione importante del cortisolo, forse la più nota per il suo utilizzo in terapia, è l’immunosoppressione. Bisogna ricordare che le risposte immunitaria e infiammatoria devono essere regolate molto finemente: una risposta troppo blanda può non essere sufficiente, una risposta eccessiva può causare grossi danni all’organismo, quindi fisiologicamente il cortisolo partecipa nella gestione di questo delicato equilibrio. In un momento di forte stress, dovendo tutte le energie essere dirottate nel comportamento di attacco o fuga, tutti le altre funzioni dell’organismo perdono priorità ed è quindi poco utile, in quel momento, usare energie per gestire un’infezione se si sta scappando da un leone. Per lo stesso motivo, il cortisolo inibisce la sintesi di nuovo osso.
Utilizzi terapeutici
Il cortisone ha molti utilizzi a scopo terapeutico, è un’arma molto importante. Innanzitutto, viene previsto come terapia sostitutiva salvavita in quelle forme endocrine in cui si ha insufficienza surrenalica, quindi una produzione assente o insufficiente di cortisolo da parte dell’organismo. Gli altri motivi per cui può venire prescritto sono malattie infiammatorie, allergiche, autoimmuni e oncologiche.
Le diverse preparazioni farmaceutiche di steroidi sono molto diverse fra loro per potenza e durata dell’azione all’interno dell’organismo.
Una precisazione importante per chi utilizza cortisone a lungo termine per l’asma: gli steroidi inalatori sono stati scelti e formulati in modo da avere un effetto il più possibile locale e il meno possibile sistemico. Questo significa che hanno un’azione a livello bronchiale con un assorbimento nel corpo molto molto basso e una durata, quando assorbiti, molto breve. Questo avviene proprio per limitare il più possibile gli effetti dannosi che avrebbe una terapia cortisonica sistemica a lungo termine.
Quando il cortisone non serve più, non sempre è possibile interromperlo in una sola volta. Se la durata della terapia è breve, al massimo tre settimane, soprattutto se data a giorni alterni, generalmente non si avranno problemi. In tutti gli altri casi è necessario ridurre gradualmente la terapia. Questo perché sia il cortisolo endogeno che il cortisone esogeno (quindi sia quello che viene prodotto dall’organismo, sia quello che viene assunto a scopo terapeutico) hanno un’azione di feedback negativo sull’ACTH. Questo significa che, per evitare che ci sia troppo cortisolo nell’organismo, viene ridotta la quantità di ACTH che, come abbiamo visto, stimola la produzione di cortisolo. Se il livello di cortisolo è alto, come in caso di terapia, il livello di ACTH sarà molto basso. Togliendo la terapia di colpo, il corpo avrà bisogno di tempo per poter tornare a dei livelli fisiologici di produzione di cortisolo e si potrebbe avere un’insufficienza surrenalica.
L’insufficienza surrenalica si manifesta con stanchezza, debolezza muscolare, ipotensione ortostatica, anoressia (ovvero perdita dell’appetito, da non confondere con l’anoressia nervosa che è un disturbo del comportamento alimentare), nausea, vomito, diarrea, ipoglicemia; se particolarmente importante può comportare alterazioni idroelettrolitiche, disidratazione, cambiamenti nello stato di coscienza.
Per evitare questo problema, lƏ medicƏ fornirà uno schema per ridurre in modo graduale la terapia a dipendenza dalla problematica del paziente, dalla durata della terapia, dal dosaggio e dal tipo di farmaco.
Effetti collaterali
Gli effetti avversi di una terapia steroidea prolungata sono chiaramente intuibili dalle azioni del cortisolo.
- Aumento di glicemia che può, in alcune persone, portare al diabete oppure peggiorare chi ha già la patologia;
- Ritenzione idrica: alcuni tipi di cortisone stimolano più di altri gli stessi recettori attivati dall’aldosterone, che ha la funzione di riassorbire sodio e acqua a livello del rene. Questo comporta gonfiore e aumento della pressione arteriosa;
- Osteoporosi;
- Accumulo di grassi a livello di volto, spalle e dorso;
- Riduzione della massa muscolare;
- Immunosoppressione: questo non è solo un effetto avverso ma, in determinate malattie, è proprio lo scopo ricercato. Da tenere sempre presente che una terapia prolungata con cortisone riduce la capacità dell’organismo di far fronte alle infezioni e rende quindi più vulnerabili;
- Ritardata guarigione delle ferite;
- Effetti sul sistema nervoso: un’esposizione cronica prolungata a cortisonici determina una riduzione del volume e della differenziazione dell’ippocampo, area del cervello coinvolta nell’apprendimento e nella memoria. Livelli da normali a moderatamente elevati di glucocorticoidi facilitano l’apprendimento e i processi di memoria, ma l’esposizione cronica ad alte concentrazioni di cortisolo può causare problemi di attenzione, elaborazione visuo-spaziale, memoria, ragionamento. Possono esserci effetti anche sull’umore con euforia, labilità emotiva, irritabilità, in alcuni casi anche psicosi
Per questo è importante seguire scrupolosamente le indicazioni dellƏ medicƏ durante una terapia steroidea. La terapia con cortisone è importantissima in molte patologie, il beneficio supera di gran lunga la possibile insorgenza di effetti avversi. Inoltre, va tenuto presente come i danni di una terapia steroidea si hanno con un’assunzione prolungata, non con terapie brevi di pochi giorni. Un altro aspetto molto importante da tenere presente che uno stress cronico nella propria vita quotidiana determina livelli elevati di cortisolo; quindi, l’assunzione a scopo terapeutico non è l’unica causa di un eccesso di cortisolo. Cosa stai facendo per gestire lo stress?
Bibliografia
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Descrizione immagine: una ragazza seduta, con top e pantaloncini neri, capelli lunghi, si fascia mani e polsi per prepararsi a un incontro di box.
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